Tokyo, la città con gli occhi manga…

Alla fine del mio viaggio attraverso lo Shikoku, è giunta l’ora di riambientarsi in una città e cosa c’è di meglio di una metropoli come Tokyo? Se dovessi scegliere la mia città preferita, sceglierei proprio Tokyo, così diversa, confusa ma ordinata, piena di colori… Qualche tempo fa ho frequentato un corso di scrittura creativa e mi hanno fatto descrivere una città come se fosse una persona, io ho scelto proprio Tokyo: “Il viso è luminoso, porta occhiali dalla montatura grande, nei quali si riflettono migliaia di luci. Porta un vestito corto e coloratissimo, le calze arrivano al ginocchio e sono rigate, su ogni riga di colore diverso c’è una scritta. Porta scarpe con una zeppa alta, ma cammina ugualmente in maniera sicura e veloce. Parla, canta e la sua voce riecheggia ovunque; nella sua originalità è affascinante e sensuale, ma anche seria. Non si annoia mai, si diverte ed è sempre pronta a rinnovarsi.”

Con questa descrizione penso di aver più o meno espresso l’anima di Tokyo per come la intendo io, una visione personale di una città che mi insegna sempre molto. Ho soggiornato ad Asakusa, il quartiere storico e più tradizionale della città in un albergo in stile classico giapponese. L’hotel Wasou non è propriamente una ryokan, ma ha stanze con futon e tatami, un forno a microonde nell’area comune, una lavanderia a gettoni e una sauna per sole donne. Le stanze sono piccole ma molto confortevoli e trovo estremamente comodo dormire a contatto con il pavimento. Per raggiungere la metropolitana si può passare davanti allo splendido tempio Sensoji e camminare lungo le stradine piene di negozi di souvenir. Credo sia una delle zone in cui preferisco soggiornare, perchè è tranquilla, nonostante i centinaia di turisti che ogni giorno si recano al tempio, ma è comunque una zona molto bella e la sera è molto quieta. Dalla mia stanza potevo vedere la torre di Tokyo e la notte con le luci è molto suggestiva.

Questa è stata la mia quarta volta a Tokyo, ma è sempre così divertente e piacevole passare del tempo passeggiando per le sue strade e i suoi quartieri. La mia zona preferita è ovviamente Harajuku, nota come ritrovo dei cosplayer e delle persone che amano vestirsi come gli eroi e le eroine dei manga. E’ un posto a tratti favolistico, eclettico, pieno di negozi strani che vendono tutto ciò che può servire per trasformarsi in un personaggio dei fumetti… Dalle parrucche con i codini alla Sailor Moon, agli abiti in stile bambola di ceramica, ai cappellini più stravaganti, per non parlare delle scarpe. Quando ti immergi in questo mondo è impossibile non venirne trascinati e ti ritrovi anche tu a indossare qualcosa in sintonia con ciò che ti circonda. Ogni volta che cammino per Takeshita street vorrei comprare tutto, ma ovviamente se si viaggia con uno zaino e non si può eccedere con il peso per non pagare l’extra all’aeroporto, non si può proprio. Certo ho dovuto comprare qualcosa, e mi sono limitata a due giacche kimono vintage e due paia di scarpe con il pelo e, ovviamente, calzini. Le calze per loro sono essenziali in ogni outfit e ne vendono di tantissimi colori e modelli.

Onestamente non potevo non andare a Shibuya, il cuore pulsante dello shopping a prezzi abbordabili e non. Mentre passeggiavo, mi hanno fermata e intervistata per il Ginza Magazine, una rivista di moda. Che orgoglio, per una fashion designer venire intervistata per una rivista di moda in Giappone, è una bella soddisfazione. Quel giorno infatti indossavo il kimono vintage e i sandali con il pelo bordeaux appena comprati, degli shorts di jeans con ricami sulle gambe e una canotta nera; la borsa l’avevo comprata ad Asakusa l’anno scorso e ha un tessuto in stile giapponese. A volte mi stupisco di me stessa, riesco a comporre uno stile particolare e ben curato nei dettagli senza pensarci! Quella mattina sono anche uscita di corsa dall’albergo, quindi non avevo pensato molto allo stile. Evidentemente è deformazione professionale. Shibuya è famosa per Achiko, il cane eroe che ha aspettato il suo padrone per anni davanti alla stazione, anche se non è mai ritornato a casa. E’ anche famosa per l’incrocio più popolato del mondo, chiunque visita Tokyo ha una foto di questa fenomenale intersezione, dove centinaia di persone camminano senza urtarsi per il tempo del semaforo. In realtà Shibuya è una zona energica e viva, le persone camminano e, come un fiume in piena si riversano per le strade illuminate da luci e video. 

Ho mangiato del buonissimo sushi, grazie alla mia amica Keiko. Lei vive vicino Tokyo e ci siamo incontrate in un piovoso giorno di settembre, alla stazione di Kanda. Il locale dove mi ha portato era molto caratteristico, il banco del sushi era ricco di buonissimo pesce fresco. Abbiamo mangiato sushi misto e bevuto una tazza di tè verde caldo. Non ero riuscita ancora a mangiarlo, perché ho assaggiato altri piatti della cucina giapponese, ma non potevo andare via senza gustare il sushi. E’ molto più buono di quello che si mangia a Milano, a parte qualche ristorante molto costoso. Dopo il pranzo abbiamo bevuto uno smoothie in un elegante locale all’interno di un business center, per poi salutarci e darci appuntamento a Milano, visto che lei doveva partire per l’Italia dopo qualche giorno.

A Jimbocho, una stazione della metropolitana vicino Kanda, ho trovato un’intera area piena di negozi di libri usati, alcuni negozi sono meravigliosi, sembrano delle antiche biblioteche, dove l’odore della carta vecchia ti inebria. Ovviamente ci sono libri molto costosi e ho trovato addirittura le opere di Niccolò Machiavelli. Alcuni negozi hanno esposti all’esterno degli scaffali pieni di libri, mentre altri sono talmente piccoli all’interno, che più di due persone non riescono a entrarci. E’ stato molto interessante camminare in quel quartiere ed essere attorniati dalla letteratura in tutte le lingue. Tokyo sa sempre come stupirmi!

Un’altra area che amo è Nippori, il quartiere dei tessuti. Una tappa da non perdere visto che sono una designer, ci sono negozi molto grandi con ogni tipo di tessuto e accessorio per cucire. Il mio rammarico è stato solo non poter comprare niente ovviamente, dove avrei messo i tessuti? In quale valigia? Ho un appuntamento per la prossima volta, voglio assolutamente comprare qualche tessuto, ci sono delle fantasie davvero belle e la mia mente ha già elaborato i capi da realizzare. I prezzi sono più o meno come a Milano, ma alcune stampe sono veramente originali. Pazienza, ho dovuto guardare e non toccare, ma è stato ugualmente fantastico essere circondata da tessuti, bottoni, passamanerie, paillette, lustrini e piume. Un’intera area piena di negozi che vendono solo tessuti, mi pare quasi assurdo. A Milano certamente ci sono tanti negozi, ma non ci sono quartieri interi, quindi per me è stato come quando un bambino entra in un negozio enorme di giocattoli… Dove vorrebbe comprare tutto ma non può perché è troppo piccolo! Ecco io ero esattamente una bambina nel suo personale paese delle meraviglie.

Che dire, Tokyo è una città cosmopolita, enorme, trafficata, ma è estremamente interessante ed energica. Quando cammino per le sue strade mi sento forte e curiosa, voglio vedere tutto ciò che mi circonda perché è tutto così interessante e strano. I mezzi pubblici funzionano benissimo ed sono pulitissimi. Insomma è la mia città dei sogni.

Sono partita per l’Italia, lasciando per ora l’Asia, ma so di per certo che è solo un arrivederci perché con la mia mente sto già elaborando il mio prossimo viaggio!

Il lato fashion di Chiang Mai

Sono passate sei settimane ormai da quando sono arrivata a Chiang Mai, ho vissuto già tante esperienze e sono certa che ce ne saranno altre. Non sto vivendo una vita spericolata o strana, sto solo assaporando i piccoli momenti e la genuinità di questo paesino.

Amo la vita in Thailandia è così diversa da Milano, ovvio è l’Asia… e credo fermamente che per certi aspetti sia un luogo magico. Certo i problemi ci sono ovunque ma qui tutto sembra più facile, vivere è più facile.

La mia compulsione a comprare abiti a basso costo non può fermarsi quì, dove ne ho già comprati parecchi, ma non mi pento assolutamente in fin dei conti sono una fashion designer e i vestiti sono la mia passione (diciamo che la voglio usare come scusa per non sentirmi troppo in colpa!). Pensavo mi fosse un pò passata la mia ossessione per la moda ma non è così, penso che se dentro di noi c’è una passione non può certo scomparire in un istante. Anche se sono lontana dalla mia città del Fashion, Milano, trovo sempre ispirazioni e nuovi stimoli perchè il mondo è uno stimolo. Mi manca la macchina da cucire e penso che se l’avessi qui con me riuscirei a a creare molte cose! Passo spesso davanti ad una piccola sartoria dove c’è sempre una donna che cuce a macchina i vestiti Lanna style e vorrei tanto fermarmi ad aiutarla a confezionare qualche abito, ma per ora posso solo limitarmi a guardare!

L’ambiente mi ispira molto sopratutto nel pensare a nuovi modelli Lanna style (i tipici abiti di Chiang Mai) gonna lunga e molto stretta realizzata con tessuti Thai e camicia elegante in genere bianca. Ho disegnato qualche modello che poi ho regalato alle ragazze della reception della scuola! Il venerdì loro vestire Lanna style e le trovo bellissime, anche se effettivamente le gonne lunghe e strette non sono proprio comode. Sto davvero apprezzando tantissime cose a Chiang Mai, la città dai tanti volti e ora ha anche un volto nella moda!

Credo che ovunque si vada nel mondo si possa avere tantissime ispirazioni… che sia in un giardino o in mezzo ad una strada. Qui ogni angolo nasconde qualcosa di magico da poter utilizzare come idea! I tessuti Lanna originali sono colorati e dalle trame complicate, non sono stampati ma lavorati con fili di diversi colori, sono molto belli e le fantasie rendono lo stile subito riconoscibile.

Camminando per la città ho visto diversi negozi con simpatici abiti Lanna style e indian style… Vorrei davvero comprare tutto, ma la mia valigia non li può contenere e sono costretta a rinunciare a qualcosa, anche se è veramente dura per me, è tutto così economico e affascinante. Quando tornerò a casa sicuramente potrò mettere in pratica ciò che i miei occhi hanno visto fino ad ora, ma il viaggio è ancora lungo e vedranno ancora tante altre meraviglie!

Non sono di certo i negozi dei brand più acclamati, ma li trovo molto più genuini e hanno comunque un stile affascinante. A volte pensiamo alla moda solo come forma d’arte estrema, quello che creano i grandi stilisti certo è un altro mondo, ma credo che anche questi artigiani locali siano degli stilisti e credo fermamente che a volte i migliori pezzi “d’arte” si trovino proprio dietro queste piccole realtà. Tutto è più vero, tutto si può indossare e la ricerca dei tessuti è notevole!

 

Dico che la mia passione non è passata perchè ho appena finito di modificare un abito per Hailey, la mia nuova amica nonchè insegnante. Parlando mi ha descritto il suo abito preferito, è un regalo di sua mamma e per lei è prezioso; l’unica cosa che non le piace sono i volant alle maniche. Ho preso il vestito e con un paio di forbici, ago e filo  ho tolto i volant, rifatto l’orlo a mano e ora è un nuovo abito! Le mie insegnanti di scuola sarebbero molto orgogliose di me!

Vorrei continuare la mia passione e non appena tornerò a casa… ovunque sarà la mia casa voglio assolutamente creare e dipingere e danzare, voglio che tutte le mie più grandi passioni continuino a rimanere in vita, perchè sono il  mio carburante e senza non potrei respirare!