My Thailand

My Thailand…. here there are the most evocative pictures.

 

Il mio viaggio, dalla Thailandia al Giappone

Quest’estate ho vissuto un’esperienza davvero unica, frequentando un corso d’inglese in Thailandia e viaggiando da sola, zaino in spalla, per il Giappone. Ho vissuto tutto intensamente e ho imparato molto dalla gente e dai magnifici luoghi che ho visitato. Ho condiviso momenti divertenti nel campus dell’International House a Chiang Mai con molte persone provenienti da tutto il mondo, che mi rimarranno per sempre nel cuore. Ho conosciuto gente splendida e generosa sull’isola di Nakajima, nello stretto del mare di Seto e ho incontrato vecchi amici a Tokyo. E’ stato un viaggio diverso dagli altri fatti in precedenza, ma che mi ha fatto guadagnare tanta stima per me stessa e mi ha fatto capire quanto belle siano le persone, gli animali e la natura!

Sono partita dall’Italia, da Milano Malpensa, con Ethiad Airways, facendo scalo ad Abu Dhabi e giungendo a Bangkok. Ho preso poi un volo di circa un’ora della Bangkok Airways diretto a Chiang Mai. Ho soggiornato per sette settimane nel campus dell’International House, in una nuovissima struttura con camere comode e spaziose e con un’ enorme piscina rigenerante nelle torbide giornate monsoniche. Finiti i miei studi, sono volata a Bangkok e ho preso una macchina a noleggio per raggiungere Prachuap Kiri Khan, una tranquilla cittadina sulla costa tailandese, a quattrocento chilometri da Bangkok. Sono rimasta per una settimana in un resort molto confortevole, in un bungalow vicino alla spiaggia con una piccola piscina e delle fiabesche altalene su un piccolo promontorio sul mare. Sono poi andata a Bangkok per concludere i miei due mesi di visto tailandese e per respirare un po’ l’aria della città affollata e trafficata, prima di ripartire per il Giappone.

Il ventiquattro agosto ho preso il taxi per andare all’aeroporto di Suvarnabumi, a un’orario improbabile, ovvero alle tre e trenta della mattina. Alle sei il volo della Delta Airlines è partito puntuale per Tokyo Narita, un viaggio abbastanza turbolento di sei ore. Atterrata a Narita sono andata immediatamente a chiedere come potevo raggiungere Kyoto in treno entro sera. Mi hanno venduto un biglietto per la stazione di Nippori, da lì ho dovuto prendere un treno della Yamanote Line, la linea circolare ferroviaria di Tokyo, e giungere alla stazione centrale di Tokyo. Ho comprato un biglietto per lo Shinkansen Nozomi, il treno veloce, che mi ha portata a Kyoto in circa due ore. Ho soggiornato presso l’Apa hotel nella zona Gion per tre giorni. Ho visitato la città di Arashiyama, raggiungibile da Kyoto prendendo un treno della Keifuku line alla stazione di Omiya, in centro Kyoto. Arashiyama è una città meravigliosa per il suo parco, gli splendidi paesaggi, la foresta di bamboo e il parco dei macachi. Kyoto è una città estremamente interessante e si possono davvero vedere tantissime cose: dai moderni portici di Nishiki Market e Teramachi street, ai favolosi templi, al quartiere di Gion, dove le Geishe e le Maiko escono verso le sei di sera per andare al lavoro e le strade dove passano vengono avvolte da un’aura misteriosa e surreale. Il fiume su cui il sole ogni sera si siede e diventa rosso e colora tutto di arancio e le colline intorno che rendono il paesaggio meraviglioso.

Da Kyoto ho preso un Nozomi diretto ad Okayama, l’unica città dalla quale si può prendere un treno diretto per raggiungere l’isola dello Shikoku. Ho soggiornato due notti all’hotel Maira molto confortevole, con bevande gratuite tutto il giorno e una piccola colazione la mattina. Ho visitato il castello e i giardini incantati di Korakuen, ho raggiunto con un treno Kurashiki, una piccola città a venti minuti di treno da Okayama. Una cittadina mercantile che conserva ancora lo stile dell’epoca Meiji, con i suoi canali che scorrono al centro, potrebbe ricordare la lontana Venezia. I salici piangenti che posano le loro foglie sull’acqua e gli edifici bianchi e neri tutti intorno. Davvero molto caratteristica e da vedere, ho respirato un’atmosfera d’altri tempi e mi sono immersa in un’ epoca antica.

Con un viaggio in treno di circa due ore e mezza da Okayama, ho raggiunto Matsuyama, la prima città dello Shikoku e anche la più grande della regione. Ho soggiornato in un altro Apa hotel, situato in una posizione davvero bella e comoda. A Matsuyama ho visitato il castello, ho assistito ad incredibili tramonti sul mare e ho visitato isole magiche. Ho preso un traghetto al porto di Takahamako per raggiungere la più vicina isola di Gogoshima, solo quindici minuti di viaggio, per visitare una delle spiagge più isolate e difficili da raggiungere. Un’isola molto bella, verde e poco popolata. Ho raggiunto l’isola di Nakajima, la più grande dell’arcipelago delle isole Kutsuna, a mezz’ora di traghetto veloce sempre dal porto di Takahamako. Mi ha regalato emozioni uniche e ho conosciuto persone meravigliose che mi hanno fatto visitare tutta la magia dell’isola. Il mare blu e le spiagge bianche si scontrano con le colline verdi, ricche di coltivazioni di arance e di tè verde. I suoi paesaggi sono da mozzare il fiato e sembra di essere in un’altra dimensione, dove il tempo non scorre mai.

L’isola più complicata da raggiungere è stata Aoyama, conosciuta come “l’isola dei gatti”. Ho dovuto prendere un treno diretto al piccolo porticciolo di Iyo Nagahama, circa un’ora di viaggio, poi un traghetto per quaranta minuti di traversata. Il viaggio è un pò complicato, soprattutto perché quando si arriva al porto non si può sapere con certezza se la barca partirà, poichè tutto dipende dalle condizioni del mare. Inoltre il traghetto fa solo due viaggi, uno la mattina e uno il primo pomeriggio, rimane sull’isola per un’ora e poi torna indietro. Per chi è appassionato di gatti ne vale la pena, quando si arriva si incontrano davvero tantissimi esemplari, che rendono particolare l’approdo del traghetto. L’isola è molto caratteristica, perché è abitata solo da cinquanta persone e più di cento gatti. Ci sono case disabitate e fatiscenti, ma nel complesso si integrano benissimo nel paesaggio.

La successiva meta è stata Kochi sulla costa dell’Oceano Pacifico, città natale del famosissimo samurai Ryoma Sakamoto e delle balene. Ho raggiunto Kochi cambiando due treni da Matsuyama, ci ho impiegato circa due ore e mezza. L’hotel nel quale ho soggiornato si chiama Green hotel, è in una posizione comodissima per chi viaggia in treno, poiché è a soli dieci minuti di camminata dalla stazione. Ho visitato la spiaggia di Katsurahama con una bellissima vista sull’Oceano; il castello, che offre uno spettacolare panorama della città, anche se l’ho visitato nei giorni in cui si è abbattuto un tifone. L’esperienza più bella e forte è stata il “whale watching”. Anche questa volta arrivare all’imbarcazione non è stato così semplice, ho dovuto prendere un autobus dalla stazione di Kochi, circa un’ora di viaggio per raggiungere il porto e imbarcarmi su una piccola barca. La crociera è durata in tutto cinque ore, perché il punto per avvistare le balene è molto distante dalla costa. E’ stata un’esperienza meravigliosa e irripetibile, vedere i delfini che saltavano in gruppo felici e liberi, essere circondati dalle balene, più grandi del triplo della barca, che pacifiche si immergevano nel loro ambiente naturale. Anche Kochi mi ha regalato emozioni e meraviglie ed è stato difficile lasciarla.

Sono partita alla volta di Tokushima, cambiando due treni da Kochi, per circa due ore totali di viaggio. L’hotel Avanti è stato il peggiore a livello di comodità della camera, ma il proprietario è un simpatico signore giapponese e la mattina hai una vera e propria colazione gratuita con: caffè, succo d’arancia, due panini dolci con il burro, un uovo sodo e ovviamente il caffè. Tokushima a prima vista mi è parsa la città più trascurata, anche se comunque molto bella. Ho raggiunto Naruto per fare una gita in giornata, prendendo un treno e un autobus per un totale di quasi due ore di viaggio. Ne è valsa la pena, però, per vedere un bellissimo spettacolo, quello dei vortici di Naruto, anche se l’orario non ha offerto lo spettacolo migliore, è comunque stato uno strano fenomeno da vedere. Sono salita con una funivia sul monte Bizan proprio dietro il mio albergo e da lì ho potuto assistere ad un panorama meraviglioso, che si estendeva fino al mare. Ho danzato l’Awa Odori con danzatori professionisti, la danza tipica della regione e della città, e ho riposato sulla riva del fiume.

Tokushima è stata l’ultima città che ho visitato nello Shikoku, perché da lì ho preso tre treni per tornare a Tokyo e rimanere una settimana. Tokyo è la mia metropoli preferita, è eclettica e moderna, ma al tempo stesso ricca di tradizione.

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Arrivederci Chiang Mai…

L’ultimo giorno a Chiang Mai è arrivato e anche se mi dispiace è giunta l’ora di cambiare. Ormai è diventata la mia “comfort zone” e si sa, la felicità si trova sempre al di fuori! Ho vissuto un’esperienza bellissima e ho imparato tantissime cose, una fra tutte… Vivere ogni momento nel migliore dei modi. Ho conosciuto persone fantastiche da tutto il mondo, con le quali mi terrò in contatto; ho imparato a convivere con la gente e a condividere, cose che pensavo di saper già fare, ma evidentemente mi sbagliavo!

L’emozione è salita nel salutare coloro che avrei lasciato, con la speranza di poterli ritrovare in un futuro. Anche il lasciare la mia stanza che è stata la mia casa per quasi due mesi è stato difficile, ma alla fine tutto finisce e tutto inizia!

Accantonata per un istante la nostalgia per ciò che stavo lasciando, sono andata in città con Abby, la mia compagna di classe. Viene dalla Cina, da una città vicino Hong Kong di nome Shenzhen. E’ una ragazza dolcissima e dimostra di avere diciott’anni, anche se ne ha bensì trentuno! Ho passato le prime cinque settimane di corso da sola, ma le ultime due le ho trascorse con lei, ed è stato divertente. Io ho un livello più alto di lei ed è stato bello poterla aiutare a migliorare, mi sono sentita davvero utile e poi le lezioni sono diventate ancora più interessanti e divertenti.

Il dodici agosto in thailandia è festa nazionale, perchè è il compleanno della regina meglio conosciuta come festa della mamma. Così entrambe siamo state libere di andare dove volevamo. Ci siamo incontrate alle 12.30 e con il suo motorino a noleggio siamo partite per la “old city” di Chiang Mai. Lei non è molto pratica a guidare lo scooter e soprattutto non lo è delle strade thailandesi; anche se devo dire che i cinesi non scherzano come guida pericolosa! Io non ho indossato il casco e credo di aver rischiato la vita, ma non importa sono ancora quì a raccontarlo… credo che a volte sia bello lasciarsi andare a commettere delle pazzie ti fa sentire giovane e senza pensieri. So che non è una cosa saggia, e che è molto pericoloso onestamente non credo lo rifarei, ma ci sono momenti che non ti lasciano il tempo di decidere!

Così siamo partite, traballanti per la sua insicurezza sulla strada, ma arrivate sane e salve al ristorante dove Abby voleva assolutamente mangiare il pollo. E’ un ristorante relativamente grande e molto chiassoso perchè i camerieri non scrivono gli ordini ma, bensì, li gridano ai cuochi che stanno nella piccola cucina sul marciapiede. Abbiamo ordinato pollo bollito e riso bianco, accompagnati da una ciotola di brodo di pollo con verdure. A quanto pare è il più rinomato ristorante di pollo di Chiang Mai e, non so se perchè era festa quel giorno, ma era davvero pieno di gente. Finito di mangiare ci siamo rimesse in sella al  motorino e siamo partite per andare a visitare uno dei templi più antichi di Chiang Mai, forse il primo costruito in città, il Wat Phra Singh. Arrivate a destinazione mi sono stupita per il tantissimo oro scintillante che si stagliava contro un cielo a dir poco nuvoloso. L’edificio centrale era davvero pieno di persone che pregavano all’interno, così abbiamo deciso di incamminarci all’esterno per vedere e ammirare le varie statue. Solitamente bisogna entrare nei templi con spalle e ginocchia coperte, ma me ne ero dimenticata e indossavo gli shorts, così il mio essere designer mi ha fatto creare in pochi istanti una fantastica gonna con il mio parca impermeabile! La creatività viene sempre fuori all’occorrenza… quando si dice aguzza l’ingegno!

Il tempio in sostanza è davvero bello, in uno degli edifici più piccoli ci sono le statue di cera dei maggiori monaci venerati. All’esterno le campane da suonare e un grande gong, dal quale ricevere vibrazioni di benessere. Oltre ad un grande chedi tutto dorato stagliato contro il cielo. E’ certo uno dei tanti templi, ma alla fine la Thailandia è fatta di templi e ognuno è differente, anche se potrebbero sembrare tutti uguali.

Finita la gita al tempio ci siamo rimesse in moto per andare a cercare una borsa da aggiungere al mio bagaglio, perchè come previsto la mia valigia non si riusciva a chiudere… Così ho pensato di comprare una borsa a pochi soldi per svuotare un pò la mia valigia, già grande! Ci siamo fermate in un mercatino e quando pensavo di non poter trovare niente, ecco per magia una bancarella di valige e borse! Wow, ho trattato il prezzo per un borsone da 850 bath (circa 22 €) a 550 (circa 14  €) e un lucchetto per 60 bath (1,60€) in un negozietto di cianfrusaglie. Ero così contenta potevo tornare e ultimare la valigia, ma la giornata con Abby stava giungendo al termine. Ci siamo fermate al Thapae Gate, l’ingresso della “old city” e abbiamo comprato una noce di cocco da bere e mangiare. Ci siamo dirette poi in un negozio di libri usati, dove ho comprato un altro libro di Haruki Murakami in inglese. Poi il momento triste dei saluti, perchè lei tornava a scuola, mentre io dovevo incontrare Hailey per passare con lei la mia ultima sera!

Io e Hailey abbiamo comprato da mangiare in uno dei tanti baracchini di street food, una deliziosa zuppa di pollo piccante, della frutta e un sacchetto di banane fritte salate… Una vera delizia. Abbiamo mangiato nell’ostello dei suoi amici perchè fuori pioveva e chiacchierato tanto, d’altronde era la mia ultima sera! Mi ha poi riaccompagnata alla scuola e tra le lacrime ci siamo salutate! Mi mancherà molto, alla fine siamo diventate amiche, ma continueremo a tenerci in contatto.

Quella sera ero triste perchè stavo davvero lasciando un luogo che era diventato la mia casa e la mattina è stato ancora più difficile. Bisogna, però, saper dire addio alle cose e alle persone perchè è il ciclo della vita e onestamente, forse, è così che dev’essere!

 

 

 

Danza e Muay Tai… due mondi della mia Chiang Mai

Volevo parlare un pò di sport, perchè Chiang Mai non è solo la città dei templi e dei mercatini. Sono una ballerina e prima di partire ho cercato una scuola di danza per potermi tenere in allenamento, perchè sette settimane senza ballare per me sarebbe stato alquanto deprimente. Così ho cercato una scuola non troppo distante da dove avrei soggiornato, anche se ancora non sapevo esattamente dove sarei andata ad abitare.

Ho trovato una scuola di nome “Sangdao performing and art school”, ho inviato una mail e mi hanno risposto che avrei potuto fare una lezione prova il sabato e poi parlare con l’insegnante per decidere. Non vedevo l’ora di iniziare e quando sono arrivata a Chiang Mai il primo sabato ho voluto subito provare. Il problema più grande è stato raggiungere la scuola, ho preso un taxi privato perchè ancora non sapevo come muovermi e ho speso parecchio. La voglia di cominciare a danzare in un paese straniero con chissà quale insegnante e compagne mi elettrizzava, al punto che non mi importava di spendere soldi per il trasporto. Ero davvero agitata ed emozionata salendo le scale che mi hanno portata davanti ad una porta a vetri, l’ho aperta e una folata di aria gelida mi ha pervaso il corpo; l’aria condizionata è molto alta durante la stagione delle piogge! Sono entrata e ho parlato con due ragazze thailandesi alla reception che mi hanno confermato la lezione gratuita di prova. Dall’aula è uscita una donna bionda molto magra e mi ha salutata lei sarebbe stata la mia insegnante. E’ inglese e ha avuto una scuola di danza classica a Londra per tanti anni, ma poi ha iniziato a viaggiare per il mondo e ha insegnato in tutti i paesi fino ad arrivare in Thailandia un anno fa. Ovviamente le mie compagne di corso erano tutte più giovani, ma non mi importava affatto perchè nel mondo della danza non esiste età. Dopo la lezione ho spiegato all’insegnante il problema del trasporto e lei mi ha assicurato un passaggio per il ritorno ogni domenica, ma al sabato avrei dovuto provvedere da me. Parlando con Hailey, la mia insegnante d’inglese sono venuta a conoscenza di un metodo molto più economico per raggiungere la città… Prendere un pick up giallo (i taxi locali) per 10 bath (circa 0,25 cent) certo avrei dovuto camminare 25 minuti per raggiungere la strada principale, ma passare per le tranquille strade di campagna sprovviste di turisti è impagabile! Sono stata contentissima di trovare un modo per poter raggiungere tutti i week end la scuola perchè per me è un pò come vivere la vita di tutti i giorni, non mi sento in vacanza per il momento e questa cittadina mi regala emozioni!

Ho continuato fino al mio ultimo week end per un mese intero a frequentare la classe e ho imparato tanto e credo che seguire le lezioni in un’altra lingua si riesca a capire come la danza abbia un  suo linguaggio universale. Io capisco l’inglese, ma alcune ragazze tailandesi non parlavano la lingua eppure gli esercizi da eseguire erano chiari per tutte!

Proprio dopo l’ultima lezione di domenica Miss Jane, la mia insegnante, mi ha voluta portare a casa sua per un caffè e per salutarci. Quando sono scesa dalla sua macchina non ci volevo credere… ha una casa meravigliosa, è antica ed è la tipica tradizionale casa thailandese. E’ tutta in legno di teak con una magnifica zona soggiorno all’aperto e area bar, una splendida scalinata porta al piano superiore dove il suo compagno, un ragazzo del Kashmir, ha lo studio – dato che fa lo scrittore – oltre alle due camere da letto. All’esterno nelle mura ci sono incastonate delle statue di legno. Sono rimasta affascinata da tutto questo e dalla loro vita, lei è più grande di lui e vivono con due simpatici gatti rossi. Due artisti, due anime provenienti da diversi paesi e culture che vivono in armonia con amore… davvero affascinante!

Amo la danza, ma anche la muay thai perchè all’inizio dell’incontro alcuni degli atleti più bravi e più rispettosi praticano una danza, la Ram muay. Il Wai Khru è una delle parti più importanti della Ram Muay, è un rito di rispetto per il maestro e la scuola che prende varie forme in diversi contesti. Il significato corretto di Wai Khru nella muay thai sta nel capire le due parole che formano il nome: “Khru” in lingua thai vuol dire “maestro”, di solito è un termine che nella cultura thai viene dato ai genitori in famiglia, ai monaci nella religione e più in generale al re. Il termine “Wai” indica l’inchino tradizionale thai. E’ una dimostrazione del proprio rispetto e gratitudine per il maestro che gli ha tramandato e insegnato le proprie conoscenze. Quando i propri allievi avranno appreso le tecniche più nascoste e segrete della muay thai e saranno in grado di praticarle, solo allora potrà avere inizio la cerimonia del Wai Khru prima degli incontri.

Ogni novizio deve prestare giuramento ed è la parte fondamentale della pratica della muay thai. Qualsiasi thai boxer che non dovesse prestare giuramento recherebbe una gravissima offesa al maestro e alla scuola che ha frequentato. E’ uno sport antico con una forte tradizione e ammiro molto chi lo pratica con serietà e rispetto.

Vedere dei veri incontri nel nuovo stadio di Chiang Mai è stata una bella esperienza… per lo meno erano incontri reali e non per turisti. Ho avuto i biglietti perchè un amico di Hailey combatteva contro un ragazzo thailandese e lei e i suoi amici andavano a vederlo. Perchè non andare? Mi sono detta, io amo questo sport mi piace il fatto che nella muay thai come in tutti gli sport di lotta ci sia rispetto e sportività la maggior parte delle volte. Ho visto sei incontri tutti entusiasmanti e un clamoroso KO! Lo so che non è una bella cosa, ma in questo sport mandare knock out l’avversario è simbolo di potenza e di bravura!

La muay thai per me è come una danza verso la vittoria, i movimenti sono dettati dal ritmo della musica tradizionale thailandese e gli atleti che combattono sono consapevoli di quanto antico sia questo sport. Così come nella danza a volte si combatte per far uscire sè stessi allo scoperto cercando di esprimere ciò che si prova nei passi che si compiono. Dobbiamo sempre combattere nella vita, ma quello che lo sport ci insegna è il rispetto verso gli altri e la fiducia in noi stessi.

 

Il lato fashion di Chiang Mai

Sono passate sei settimane ormai da quando sono arrivata a Chiang Mai, ho vissuto già tante esperienze e sono certa che ce ne saranno altre. Non sto vivendo una vita spericolata o strana, sto solo assaporando i piccoli momenti e la genuinità di questo paesino.

Amo la vita in Thailandia è così diversa da Milano, ovvio è l’Asia… e credo fermamente che per certi aspetti sia un luogo magico. Certo i problemi ci sono ovunque ma qui tutto sembra più facile, vivere è più facile.

La mia compulsione a comprare abiti a basso costo non può fermarsi quì, dove ne ho già comprati parecchi, ma non mi pento assolutamente in fin dei conti sono una fashion designer e i vestiti sono la mia passione (diciamo che la voglio usare come scusa per non sentirmi troppo in colpa!). Pensavo mi fosse un pò passata la mia ossessione per la moda ma non è così, penso che se dentro di noi c’è una passione non può certo scomparire in un istante. Anche se sono lontana dalla mia città del Fashion, Milano, trovo sempre ispirazioni e nuovi stimoli perchè il mondo è uno stimolo. Mi manca la macchina da cucire e penso che se l’avessi qui con me riuscirei a a creare molte cose! Passo spesso davanti ad una piccola sartoria dove c’è sempre una donna che cuce a macchina i vestiti Lanna style e vorrei tanto fermarmi ad aiutarla a confezionare qualche abito, ma per ora posso solo limitarmi a guardare!

L’ambiente mi ispira molto sopratutto nel pensare a nuovi modelli Lanna style (i tipici abiti di Chiang Mai) gonna lunga e molto stretta realizzata con tessuti Thai e camicia elegante in genere bianca. Ho disegnato qualche modello che poi ho regalato alle ragazze della reception della scuola! Il venerdì loro vestire Lanna style e le trovo bellissime, anche se effettivamente le gonne lunghe e strette non sono proprio comode. Sto davvero apprezzando tantissime cose a Chiang Mai, la città dai tanti volti e ora ha anche un volto nella moda!

Credo che ovunque si vada nel mondo si possa avere tantissime ispirazioni… che sia in un giardino o in mezzo ad una strada. Qui ogni angolo nasconde qualcosa di magico da poter utilizzare come idea! I tessuti Lanna originali sono colorati e dalle trame complicate, non sono stampati ma lavorati con fili di diversi colori, sono molto belli e le fantasie rendono lo stile subito riconoscibile.

Camminando per la città ho visto diversi negozi con simpatici abiti Lanna style e indian style… Vorrei davvero comprare tutto, ma la mia valigia non li può contenere e sono costretta a rinunciare a qualcosa, anche se è veramente dura per me, è tutto così economico e affascinante. Quando tornerò a casa sicuramente potrò mettere in pratica ciò che i miei occhi hanno visto fino ad ora, ma il viaggio è ancora lungo e vedranno ancora tante altre meraviglie!

Non sono di certo i negozi dei brand più acclamati, ma li trovo molto più genuini e hanno comunque un stile affascinante. A volte pensiamo alla moda solo come forma d’arte estrema, quello che creano i grandi stilisti certo è un altro mondo, ma credo che anche questi artigiani locali siano degli stilisti e credo fermamente che a volte i migliori pezzi “d’arte” si trovino proprio dietro queste piccole realtà. Tutto è più vero, tutto si può indossare e la ricerca dei tessuti è notevole!

 

Dico che la mia passione non è passata perchè ho appena finito di modificare un abito per Hailey, la mia nuova amica nonchè insegnante. Parlando mi ha descritto il suo abito preferito, è un regalo di sua mamma e per lei è prezioso; l’unica cosa che non le piace sono i volant alle maniche. Ho preso il vestito e con un paio di forbici, ago e filo  ho tolto i volant, rifatto l’orlo a mano e ora è un nuovo abito! Le mie insegnanti di scuola sarebbero molto orgogliose di me!

Vorrei continuare la mia passione e non appena tornerò a casa… ovunque sarà la mia casa voglio assolutamente creare e dipingere e danzare, voglio che tutte le mie più grandi passioni continuino a rimanere in vita, perchè sono il  mio carburante e senza non potrei respirare!

Sapori, Tastes… Thai Food

Scorci di città… Chiang Mai

Camminando per le vie di Chiang Mai scopri scorci di città che non immaginavi, o forse sì… E’ una città dove l’antico e il relativamente nuovo si incontrano, dove colori accesi si scontrano con la monotonia degli edifici. Dove i templi rendono magica la città e in ogni angolo, dietro cancelli nascosti, puoi intravedere l’oro delle statue del Buddha. Le rovine lungo le strade mostrano la storia e ti riportano in un altro tempo.

Camminando, sento una ragazza cantare e suonare una piccola chitarra, una piacevole colonna sonora a contrasto con il rumore del traffico cittadino. Ovviamente la cosa che risulta più difficile è attraversare la strada, bisogna prestare attenzione perchè le strisce pedonali è come se non esistessero! Alla fine però si apprezza anche questo, perchè fa parte di una cultura. I ponti che costeggiano la strada, il fiume che scorre e i colorati fiori rendono l’atmosfera un pò magica e ti allontana dall’idea che sei in una grande città trafficata.

La cosa interessante nel camminare per le strade è che si è attorniati dalla storia. Le rovine che circondano i confini della città creano un contorno irreale e antico. A volte costeggiano la strada, mentre altre le puoi trovare a fianco di un edificio relativamente moderno. Devo dire che non mi ricordavo Chiang Mai così gradevole, è una piacevole scoperta è una città che si fa amare. E’ completamente diversa da Bangkok e le persone sono ancora più amichevoli e sorridenti rispetto alla capitale. Quando ho scelto Chiang Mai come mia tappa per lo studio non sapevo esattamente cosa aspettarmi e ora penso di aver preso la migliore decisione.

Sinceramente è la prima volta che metto piede da sola in città e per di più di giorno ed il motivo è perchè sono sempre venuta con amici per passare la serata. Ho preso un tuck tuck per dieci Bath (davvero molto economico considerando che io sono a venti chilometri di distanza) e sono scesa a fine corsa, più o meno a sud della città. Ho iniziato a camminare senza neanche sapere dove andare, ma ciò che mi circonda è fantastico e a ogni passo vedo cose differenti. Verde e acqua e macchine e poi ancora verde e rovine e templi, a ogni angolo puoi trovare un piccolo scrigno con racchiuso un tesoro da scoprire.

La ragione  per cui ho raggiunto la città è perche devo prendere un appuntamento per un tatuaggio. Non sono la classica persona che vuole un tatuaggio perchè fa moda, io amo i tatuaggi e in Thailandia ci sono degli artisti davvero bravi e interessanti. Anche questa volta ho creato io il disegno, ma siccome lo voglio con le scritte thailandesi non posso farlo da sola. Così ho appuntamento con Hailey che mi accompagna al negozio; sono venuta in anticipo per poter fare una visita e fare un massaggio. E’ il primo che faccio da quando sono qui e devo dire che ci voleva! Uscita dal massaggio mi sono imbattuta in un delizioso chioschetto e ho comprato un dolce fatto con uovo di quaglia avvolto in una pastella dolce, molto buono però uno o due sono sufficienti!

In definitiva posso dire che questa mia nuova vita mi piace sempre di più e Chiang Mai è una città da apprezzare per quello che è… magica, preziosa e antica.

Sapori e sapori… Thai cuisine

Tra mercatini e vita reale a Chiang Mai…

La vita da studentessa modello mi si addice, ma soprattutto sono sempre più convinta di avere fatto la scelta giusta nel venire a studiare nella mia amata Thailandia. Qui la vita è tranquilla ma anche molto attiva, in città ci sono davvero tante attrazioni ed è un buon compromesso tra stile di vita orientale e occidentale. In Chiang Mai non vivono tantissimi stranieri, certamente non sono pochi, ma molto meno di altre città della Thailandia. Soprattutto sono persone che insegnano o sono proprietari di ostelli. Si conoscono tante persone ogni giorno e ritengo di conoscere un pochino di più il mondo ora!

Le giornate passano e come sempre il tempo scorre troppo in fretta sono già passate due settimane, ho già vissuto tantissime esperienze e condiviso tanti bei momenti con persone fantastiche. Ho conosciuto gente proveniente da Stati Uniti, Russia, Cina, Taiwan, Singapore, Spagna, Canada, Inghilterra, Scozia, Australia, Nuova Zelanda, Macau. Tanti paesi diversi, tanti visi differenti, tante menti, ma trovo che alla fine siamo tutti uguali nella nostra diversità. Mi hanno colpito due ragazzi canadesi, sono in viaggio da tre mesi e devono ancora visitare molti altri paesi in Asia e alla mia domanda: ‘Cosa fate in Thailandia?’ Loro: ‘Stiamo viaggiando’. Praticano la Muai Thai, la lotta tradizionale Thai, una sorta di kickboxing un po’ più cruda. Lui combatte negli incontri e lei fa pratica! Gli ho incontrati dopo che avevano passato quattro ore in palestra ad allenarsi… La cosa che mi ha colpito più di tutte è stato il fatto che stanno viaggiando e non importa cosa accadrà in futuro, adesso è molto più importante. Io ho sempre pensato che vivere quì e ora è molto più importante del futuro, soprattutto al giorno d’oggi. Comunque è il mio stile di vita e quando viaggi puoi capire quante persone la pensano esattamente come te!

In quanto grande appassionata di mercati eccone un altro delizioso in stile Thai, è piccolo e posizionato in una zona abbastanza trafficata, vicino ad una grande strada provinciale. Ho visto e assaggiato cose deliziose! Per la gente del posto è un appuntamento settimanale da non perdere, ci sono tante occasioni per pochi soldi. Mi ha accompagnata la simpatica moglie di Steve (il ragazzo inglese che ha il piccolo ristorante Jasmine, di cui ho parlato qualche articolo fa!) e Jasmine sua figlia. Ho scoperto che il succo puro della canna da zucchero è molto sano per il fisico soprattutto se si pratica sport. Ho mangiato la canna da zucchero arrotolata in una sorta di crepe e mi ha stupito il fatto che non è poi così dolce, proprio perchè è naturale e non ha aggiunta di additivi come lo zucchero raffinato. I mercati sono solitamente posti molto pittoreschi, colorati e ricchi di stranezze culinarie, proprio per questo sono affascinanti e anche se sembrano tutti uguali in realtà non lo sono! Io ne ho visitati davvero tanti e sinceramente ho trovato parecchie differenze soprattutto nel settore alimentare. E’ vero che il cibo cambia a seconda della regione in cui si è, ma così cambia anche la moda e lo stile .

Ora però voglio raccontarvi la storia di una cagnolina deliziosa che ho incontrato nel mio cammino, si chiama Peach ed è dolcissima proprio come il frutto! E’ una trovatella ed è stata adottata da una ragazza canadese che ho conosciuto. E’ stata bruciata con dell’acqua bollente e ha sempre vissuto per strada finchè non è stata trovata ferita e portata al centro d’accoglienza per trovatelli. Qui ha conosciuto Hailey che l’ha fatta curare e poi l’ha portata a vivere con sè, è davvero di gran cuore. Ora ha acquistato peso, anche se è ancora molto magra e sembra felice, fa tantissima tenerezza con quella camminata lenta e un po’ barcollante e quegli occhioni che sembrano raccontare gli orrori che ha vissuto. Non è più giovane, ma finalmente ha trovato un po’ di amore e felicità e probabilmente questo mi insegna che nella vita nulla è perduto, c’è sempre una via d’uscita, un’ancora di salvezza. Almeno questo è quello a cui voglio pensare.

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Non è per essere sentimentali, ma anche questo fa emozionare una cagnolina così bisognosa d’amore che finalmente ha avuto il suo lieto fine! Questa città mi piace ancora di più, mi appassiona, mi coinvolge e mi fa vivere!

 

 

La Chiang Mai dei sapori…